Come è fatto questo libro
La classe degli altri – Michela Fregona
La classe degli altri di Michela Fregona è un romanzo che racconta, attraverso tante storie, la società contemporanea. Lo sguardo si muove dal microcosmo bellunese, ma punta sulla più ampia realtà italiana, attraverso i cambiamenti avvenuti nell’ultimo quindicennio e, mentre ci ricorda quello che siamo stati, noi veneti, noi italiani, cioè degli emigranti, ci indica quello che saremo. O meglio, che potremmo essere: una società accogliente e multietnica.
Il romanzo si muove tramite una narrazione in prima persona; chi racconta le storie è una professoressa del CPIA (scuola per l’educazione degli adulti) che viene messa in scena sotto forma di personaggio-coscienza che tutto registra, raccoglie, commenta, digerisce e restituisce. Più personaggio-coscienza che identità personale, infatti la professoressa non ha un nome. Si tratta di una coscienza che si espande e tutto ingloba, ogni dettaglio ha un significato di peso nelle vite degli “altri”; ogni vita è composta da una miriade di piccoli particolari che occorre aver voglia di guardare, e vedere, e mettere insieme per trovare un senso o, talvolta, per accettare un feroce non-senso. La scrittura sostanzia la rappresentazione dell’io-coscienza narrante attraverso un uso particolare e anomalo della punteggiatura e delle minuscole.
Ogni capitolo diventa un episodio nell’epico svolgimento di diversi destini: e così seguiamo le storie di Giada, Julio Cézar, Noura, Suzana, Aicha, Miscél, i tre fratellini del Punjabi, e molti altri ancora. La voce narrante ha il fiato corto, come quando il tempo non basta per star dietro a tutto; mentre si legge, la si vede questa prof. con i li libri sotto il braccio e una borsa di stoffa più pesante di lei, a camminare su e giù per le vie di Belluno, col fiatone perché le vite da inseguire sono troppe. Perché le proprie disattenzioni possono avere conseguenze determinanti e perché la posta in palio in questa scuola degli adulti è riuscire a dare o meno alle persone l’ultima possibilità di riscatto. L’unico vero riscatto realizzabile: l’istruzione.