Accoppiamenti giudiziosi è una rubrichetta che tengo sul sito Paperoeditore ogni quindici giorni, di giovedì. L’idea è quella di mettere in relazione due libri che abbiano qualche affinità tra loro.
Uomini senza donne, Murakami Haruki, Einaudi, 2015.
“Un giorno all’improvviso diventi uno dei tanti uomini che non hanno una donna. Quel giorno viene di colpo a farti visita senza che tu ne abbia il minimo presentimento, senza il minimo preavviso, senza annunciarsi bussando o schiarendosi la gola. Svolti l’angolo, e ti accorgi che ormai sei arrivato lì. Ma non puoi più tornare indietro. Una volta girato l’angolo, quello diventa il tuo solo, unico mondo. E quel mondo lo chiami “uomini senza donne”. Sì, con un plurale di gelo infinito. Quanto duro e doloroso essere uno degli “uomini senza donne”, solo gli uomini che hanno perso una donna lo sanno.”
Uomini senza donne è una raccolta di racconti di Murakami Haruki, pubblicata di recente per i tipi di Einaudi. Filo rosso che lega tutti i racconti è il rapporto tra uomo e donna configurato dentro a storie di solitudini, abbandoni, tradimenti, lutti, paure e –naturalmente- sesso.
Le donne di questi racconti muoiono, magari suicide, o scappano con un estraneo. Tradiscono o si separano. E gli uomini restano come dei sopravvissuti, a continuare a vivere grazie ai ricordi e ai racconti. Tra atmosfere delicate e continui rimandi a film e canzoni, gli uomini di Murakami, narratori estranei e spesso estraniati, ci parlano di esperienze affettive mai banali.
Un chirurgo plastico ha deciso di avere solo donne che siano già di altri uomini, per non andare in contro a complicazioni, ma resta intrappolato a morte in una relazione distruttiva; Habara è un isolato malinconico che si aggrappa alla donna che si occupa di lui, intrattenendo con lei un rapporto fatto di sesso e racconti; uno scarafaggio che si sveglia nei panni di Gregor Samsa e si sente deforme si innamora di una donna gobba, ricurva come un insetto, della cui bellezza solo lui si può accorgere; un uomo riceve nella notte la notizia che una donna frequentata molti anni prima si è suicidata: si tratta della bella Emu e chi lo avvisa è l’attuale marito..
Queste soltanto alcune delle storie..
Baciarsi a Manhattan, David Schikler, Einaudi, 2004
Con Baciarsi a Manhattan siamo a New York, nell’edificio gotico Preemption building. Vite, amori e solitudini abitano e si incrociano sullo sfondo di questo condominio, con un intreccio di storie che finiscono per costruire un vero e proprio romanzo.
Tutto l’immaginario collettivo newyorchese confluisce nei racconti di David Schickler e fa da sfondo alle storie più incredibili. Un cabarettista fallito lavora nei panni di un Topo Gigante diventando inconsapevolmente comico; una coppia si intrattiene tutte le sere facendo un rituale, lungo e scrupoloso bagno; un uomo tiene ogni notte una donna diversa prigioniera nuda davanti allo specchio perché veda la propria bellezza; Otis, uno degli inquilini, si occupa con dedizione dell’antico e superbo ascensore del Preepmtion Building, guardando scendere e salire tutti i personaggi e seguendo l’intreccio delle storie.
Storie di amore, di sesso, di solitudine e –talvolta- di follia.
Baciarsi a Manhattan è stato pubblicato in Italia nella collana L’arcipelago Einaudi nel 2004.